Un caffè e tre chiacchiere con Antonio Infuso

Anteprima Interviste Infuso

 

Mare di Inchiostro vi farà conoscere Antonio Infuso e il suo Commissario Vega… venite a “indagare” con noi tra le pagine di questo poliziesco.

 

 

 

  • MARE DI INCHIOSTRO: Domanda di rito per rompere il ghiaccio: chi è Antonio Infuso?

ANTONIO INFUSO: Uno che ha fatto tante cose in diversi campi. Un po’ Peter Pan, un po’ avventuriero, impegnato nel sociale, curioso, volitivo e solidale.

  • MARE DI INCHIOSTRO: Parlaci del tuo lavoro. Com’è nato? Come l’hai pubblicato?

ANTONIO INFUSO: Per me scrivere Vega è stato come fare un giro sull’ottovolante… Una figata adrenalinica… Niente crisi creative, lacerazioni, ecc. Per la pubblicazione, alla fine mi sono affidato a un agente. Ho avuto alcune offerte e ho deciso per GDS. Non a pagamento,con i diritti sulle vendite e mi sono tenuto i diritti secondari. È andata bene: ho superato le 3.000 copie.

  • MARE DI INCHIOSTRO: In un palcoscenico editoriale molto vasto, hai uno scrittore che segui e a cui ti sei ispirato?

ANTONIO INFUSO: Mi piacciono molto Izzo, Chandler (per restare nel genere)… Ad ampio respiro Roth, Borges, Yourcenar, Pirandello, McCarthy, Austen…

  • MARE DI INCHIOSTRO: Come hai scoperto la passione che nutri per la scrittura? Hai un episodio in particolare da raccontarci?

ANTONIO INFUSO: Al mattino, mentre guidavo per andare in ufficio, avevo diverse discussioni con i protagonisti del romanzo… Mentalmente ovviamente, non ancora da “repartino”!

  • MARE DI INCHIOSTRO: Per creare il commissario Vega hai preso spunto da una persona reale?

ANTONIO INFUSO: Direi di no… Ha qualche mia caratteristica come la passione per la musica… o un po’ di aneddotica. Ma deve molto agli attori del cinema americano e francese e alla letteratura hard boiled e al noir mediterraneo.

  • MARE DI INCHIOSTRO: In quale dei tuoi personaggi ti rispecchi di più?

ANTONIO INFUSO: Direi che è un bel mixing… Vega e la sua squadra possiedono alcune mie caratteristiche… ben suddivise per una questione di equilibri relazionali nella storia. Vega un po’ di più…

  • MARE DI INCHIOSTRO: In un panorama editoriale sempre più vasto e ricco di concorrenza cosa deve fare un autore per distinguersi dalla massa?

ANTONIO INFUSO: Bella domanda. In tanti scrivono e in pochi leggono. Ci sono fenomeni modaioli su cui tutti si buttano. Occorre trovare un’idea, magari non nuova ma da reinventare in modo originale. Chi scrive deve ricordarsi sempre di essere al servizio di chi la storia la subisce e non di chi la storia la fa… Il concetto mi sembra chiaro.

  • MARE DI INCHIOSTRO: C’è una frase o un passaggio in particolare nei tuoi scritti che rileggendolo ti ha fatto dire: l’ho scritto proprio io?

ANTONIO INFUSO: “Vega non era un uomo propenso al rancore, ma quando odiava lo faceva per bene, con il cuore. Aspettava un’occasione e l’aspettava da tre anni, sette mesi, sedici giorni e qualche ora.”

  • MARE DI INCHIOSTRO: Nei tuoi lavori prediligi curare di più forma o contenuto? Perché?

ANTONIO INFUSO: I grandi esperti di semiologia direbbero che forma e contenuto sono due modi diversi per riferirsi alla stessa cosa. Io cerco di curarmi di entrambi gli elementi. La forma colpisce determinati sensi… Il contenuto ha un valore più dinamitardo… Esplode dentro.

  • MARE DI INCHIOSTRO: Qual è il più bel complimento che hanno fatto alla tua scrittura?

ANTONIO INFUSO: Che è accattivante, sciolta, allusiva, secca e diretta… È una bella soddisfazione!

  • MARE DI INCHIOSTRO: A quando il prossimo capitolo di questa sorprendente squadra?

ANTONIO INFUSO: Penso che uscirà all’inizio del prossimo anno… Vega a caccia di un serial Killer…

  • MARE DI INCHIOSTRO: Qual è la domanda cui vorresti rispondere e che nessuno ti ha mai fatto?

ANTONIO INFUSO: Ci sarà un giorno il teletrasporto come in Star Trek?


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